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Galle, amore e fantasia. Per carnevale i dolci fatti in casa dai residenti della Fondazione Busi.

Prendiamo in prestito il titolo del film “Pane, amore e fantasia” e cambiamo la prima parola, prendiamo in prestito il paesino di Sagliena (che non esiste) nel quale è ambientato e cambiamolo in Casalmaggiore, ora ci siamo, benvenuti alla Fondazione Busi.

Eccoci così a lunedì 12 febbraio dove un bel gruppo di residenti nel Salone Marinai allestito per l’occasione, ha potuto dare sfoggio delle proprie qualità culinarie per fare a mano i dolci di carnevale. Valorizzando l’unicità delle persone e quindi abbinando un grembiule ad ogni personalità, chi a quadri, chi a tinta unita, chi a fiori, chi natalizio (il Natale quando arriva arriva), si è dato sfogo alla voglia di saper fare. Tre le macchine della pasta, una addirittura proveniente della storica Trattoria “Tratto bene”, hanno passato metri di sfoglia per realizzare le galle (o chiacchiere, o lattughe), fritte poi nella cucina della Fondazione, per il giorno dopo.

Così il 13 febbraio nel pomeriggio, un serpentone di mascherine arricchito dalla presenza e dall’allegria dei bambini del catechismo delle elementari e medie con le loro catechiste e alcune mamme, ha fatto visita a tutti i reparti della struttura per condividere musiche, canti e questi favolosi dolci.

Domenica 11 febbraio era stata celebrata la S.Messa per la Giornata del Malato dal cappellano don Claudio.

Gli ospiti, rallegrati da queste giornate, hanno apprezzato tantissimo questi dolci fatti in casa diventati ancora più buoni perché fatti con le loro mani e soprattutto perché, dopo il laboratorio, siano uscite galle, amore e fantasia.

 

 

NATALE AL BUSI 2023

Gradito momento natalizio per gli ospiti della RSA Busi di Casalmaggiore, che sabato scorso hanno visto il loro pomeriggio allietato dal coro di Gussola, che ha eseguito canti tipici del periodo festivo. Si tratta del primo di sei diversi evento che accompagneranno gli ospiti della Casa di Riposo fino alla fine dell’anno solare.

Mercoledì 13 dicembre alle ore 15.30 su prenotazione si terrà infatti la Tombola di Santa Lucia, mentre domenica 17 dicembre alle 15.30 si esibiranno “I giorno cantati”, gruppo folk del Casalasco. Domenica 24 dicembre, la vigilia di Natale arriverà scandita dalle note dello zampognaro dalle ore 9.30, mentre la Santa Messa di Natale, aperta anche ai parenti, sarà celebrata il 25 dicembre alle ore 9.45. Domenica 31 dicembre dalle ore 9.30 auguri di fine anno in tutti i reparti.

Alla Fondazione Busi è tempo di vendemmia

E dopo la pigiatura ecco per tutti il famoso “sugo d’uva”

 

Fuori arriva l’autunno con i suoi colori e i suoi dolci profumi, i tempi cambiano ma la natura non lo sa e va dritta per la sua strada. Non si può quindi fare a meno di alcune tradizioni così, non potendo uscire, è la vendemmia che chiede permesso e bussa alla casa dei residenti della Fondazione Busi. Mercoledì 27 settembre di buon mattino si sono messi subito all’opera 14 ospiti che con i loro camici e guanti, “a mano” hanno pigiato 3 cassette di uva nera. Tutti attorno ad un tavolo hanno rievocato i ricordi legati a questo momento che ha unito generazioni con risate e canti. Proprio per l’occasione canti popolari hanno risuonato negli ambienti facendo cantare tutti i partecipanti. Tutti ricordano che da piccoli venivano “buttati” nei tini a piedi nudi per questo momento di festa.  Al termine della pigiatura, il prezioso mosto è stato portato nelle cucine della struttura per la cottura. Dopo varie ricerche in internet per confrontare le ricette, ecco che la soluzione era davanti agli occhi di tutti: Palmira ha detto “un cucchiaio di farina per ogni bicchiere di mosto e senza zucchero perché è già dolce”. E così sia Palmira, grazie. I litri pigiati alla fine saranno 23 e produrranno più di 200 porzioni per deliziare tutti i residenti, e non solo. Un altro momento magico, il primo autunnale, che accende i ricordi e le sue tradizioni con i suoi colori e i suoi dolci profumi.

Dopo il Duomo un’altra visita culturale per la Fondazione Busi

Martedì 19 settembre 2023 altra uscita culturale sul territorio, per gli ospiti della Fondazione Busi. Esattamente due mesi dopo la visita in Duomo di mercoledì 19 luglio un gruppo di ospiti, operatori e parenti si è recata presso la Chiesa di S.Francesco. Tra gli accompagnatori anche Don Claudio Rubagotti, grande conoscitore della vita parrocchiale che ha illustrato la storia della Chiesa. Costruita nel 1300 a fianco di un convento grazie ad un cospicuo patrimonio assunse rilevante importanza tanto da essere abbellita e diventare la più dotata della città. Destinata alla demolizione dopo la soppressione dell’ordine monastico imposto dai francesi e piemontesi venne riscattata dalla parrocchia. Requisita per motivi militari nel 1916 divenne magazzino agricolo per molto tempo. Gli ospiti infatti ricordano nei racconti ancora questa destinazione. Nel 1919 un dubbio incendio la distrusse quasi totalmente. Iniziata la ricostruzione nel 1925, con l’intenzione di trasformarla in un Sacrario per i Caduti. Venne riorientata su via Cavour. Dopo una lunga sospensione dei lavori vide la fine solo nel 1985 grazie ad un lascito di un concittadino. All’interno un bel bassorilievo in terracotta e un Cristo velato in marmo, pare ritrovato nelle acque del Po. Apprezzata molto dagli ospiti e dai parenti questa altra visita guidata curata da don Claudio sempre molto disponibile a coinvolgere menti e cuori con il suo sorriso. 

Gita culturale per la Fondazione Busi al Duomo di Casalmaggiore.

Tanti ospiti e parenti hanno potuto conoscere meglio questo gioiello cittadino.

 

Un lungo serpentone di venti ospiti con rispettivi figli e nipoti, mercoledì 19 luglio, ha preso la strada della cultura a due passi o nello specifico, a qualche giro di ruota, dalla Fondazione Busi, visitando il duomo di Casalmaggiore. Sulla soglia ad attenderli don Claudio Rubagotti, per la precisione abate.

Partendo dall’ingresso ha iniziato raccontando la storia della struttura e della sua edificazione in un periodo florido in quel tempo, così ricco da ospitare il futuro vescovo della diocesi di Casalmaggiore che a causa di sconvolgimenti politici purtroppo non vide mai la luce. Per questo motivo, per colmare questo vuoto venne sostituito poi, appunto da un abate.

Le dimensioni notevoli della struttura racchiudono tantissime sculture e opere di pregevole fattura.

Grande sorpresa tra gli ospiti nel visitare la sagrestia che custodisce all’interno, salendo una scalinata, un’altra sagrestia più grande dedicata dell’abate stesso, a motivare l’importanza del suo ruolo all’interno dell’edificio.

Stupore e meraviglia per tanti ospiti e parenti che per una vita hanno frequentato la chiesa ma che mai hanno avuto la fortuna e il piacere di assistere ad una visita culturale così precisa, appassionata e curata. Questo ha stimolato la richiesta di altre occasioni simili e un altro appuntamento culturale nella bellissima chiesa a due passi, o meglio a qualche giro di ruota, dalla Fondazione Busi.

Il prossimo appuntamento aperto anche a tutti i famigliari, sarà alle 9.30 di venerdì 28 luglio con gelato e la musica de “I giorni cantati” nel grande giardino interno.

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